Como,

Tito Livio cita come "Comum oppidum" la città conquistata dai romani nel 196 a.C.
Gaio Giulio Cesare rifonderà la città nel 59 a.C. battezzandola "Novum Comum". Il toponimo "Comum" è la forma latina dell'originale "Comm" utilizzato dalla popolazione locale e mantenuto fino ai nostri giorni nel dialetto comasco. Deriva dalla radice celtica "Koimo" che significa "Abitato".
Gli autori classici attribuiscono la fondazione di Como alla stirpe degli Orobi.
Sono numerose le testimonianze archeologiche venute alla luce a partire dal XIX secolo. Esse attestano nel primo millennio a.C. il fiorire di una civiltà, chiamata cultura di Golasecca, che colloca il comprensorio di Como come centro di un vasto territorio, culturalmente uniforme, esteso da Bergamo fino al Ticino.
In questi secoli Como sviluppò una civiltà che viene chiamata comense o della Ca' morta, dal nome della necropoli comasca, dove Como trova il suo ruolo di intermediazione commerciale e culturale tra la civiltà villanoviana e le civiltà celtiche d'oltralpe.
A partire dal IV secolo a.C., con l'arrivo dei Galli, Como perde la sua importanza ed entra in un periodo di declino.
Durante l'alto medioevo la città subì l'invasione dei Goti prima e dei Longobardi poi; nel 951 scese in Italia l'imperatore Ottone I e tra i suoi sostenitori vi era anche Gualdone, vescovo di Como.
In seguito alla Guerra decennale (1118-1127) tra Como e Milano, il 27 agosto 1127 Como fu assediata dalle forze milanesi, le mura e le abitazioni distrutte, gli abitanti dispersi.
Como non entrò a far parte della Lega Lombarda contro il Sacro Romano Impero. Anzi, fu proprio grazie all'alleanza con i tedeschi che la città poté aspirare a riconquistare l'egemonia perduta. Con l'aiuto dell'imperatore Federico Barbarossa, nel 1158, il Comune ricostruì la città distrutta dai milanesi, riedificò e ampliò le mura di difesa con le sue imponenti torri di Porta Torre, San Vitale e Porta Nuova (o Torre Gattoni). Restaurò quindi il Castel Baradello, potenziandolo con la costruzione della poderosa torre e delle altre strutture. Nel 1159 ospitò lo stesso Barbarossa con la consorte Beatrice di Borgogna, di passaggio sul Lario.
In questi anni Como ottenne la sua vendetta partecipando alla distruzione di Milano nel 1162 e dell'Isola Comacina nel 1169, piccola roccaforte del centro-lago alleata dei milanesi nella guerra decennale.
Con un diploma dell'ottobre 1178, Federico Barbarossa donò alla Chiesa e alla Comunità di Como, come premio della loro fedeltà, il Castel Baradello e la Torre di Olonio a Sorico.
Con Azzone Visconti Como entrò nell'orbita viscontea. Alla morte di Gian Galeazzo Visconti, avvenuta nel 1402, Franchino II Rusca tentò di instaurare una signoria personale. Seguì un periodo di devastazioni e stragi fino al 1416 quando Como si consegnò a Filippo Maria Visconti. Alla morte di quest'ultimo (1447) Como conobbe un breve periodo d'indipendenza con la sua "Repubblica di Sant'Abbondio", che tuttavia durò solo fino al 1450, quando la città si sottomise a Francesco Sforza, duca di Milano.
Nell'ottobre 1525 Como subì l'occupazione di Don Pietro Arias, inviato da Antonio de Leyva, con 200 spagnoli, che smantellarono tra l'altro il Castel Baradello. Nel 1694 fu ordinato sacerdote a Como il gesuita Giovanni Girolamo Saccheri, padre delle geometrie non euclidee. Da allora Como seguì le sorti del Ducato di Milano e del Regno Lombardo-Veneto.
Nel 1768, il fisico Giulio Cesare Gattoni eresse in città il primo parafulmine italiano. Nel 1797 arrivò Napoleone, che a Villa Saporiti annunciò la costituzione della Repubblica Cisalpina, mentre il 24 dicembre 1837 nacque la figlia di Franz Liszt, Cosima, futura moglie di Wagner. Il 27 maggio 1859, in seguito alla Battaglia di San Fermo, Giuseppe Garibaldi al comando dei Cacciatori delle Alpi liberò la città dall'occupazione austriaca.
Nel 1899 Como ospitò una grande Esposizione Voltiana per celebrare il 1º centenario dell'invenzione della pila da parte di Alessandro Volta (1745-1827), suo illustre cittadino.
In occasione del 1º centenario della morte di Alessandro Volta, a Como fu organizzato il Congresso internazionale dei Fisici del 1927 che aprì ufficialmente l'era della meccanica quantistica nella comunità scientifica internazionale. Fu l'ultima occasione in cui la città ospitò un evento di portata mondiale. Sei anni più tardi, Albert Einstein arrivò in città per visitare il museo Voltiano.
Durante la Seconda guerra mondiale Como fu risparmiata dai bombardamenti anglo-americani.
Nell'aprile del 1945 la città fu teatro della fuga e delle vicende legate all'arresto e alla fucilazione di Benito Mussolini e dell'epilogo del regime fascista.
Nell'estate del 1949 si tenne in città una conferenza a cui partecipò anche Enrico Fermi (lo stesso Fermi nel 1954 tenne sul lago, a Villa Monastero di Varenna, la sua ultima seduta pubblica).
Gli anni cinquanta e sessanta vengono ricordati per l'operato del sindaco Lino Gelpi, che fece di tutto per abbellire la città, smantellando lo scalo merci delle Ferrovie dello Stato realizzando al suo posto il parco a lago e creando la passeggiata di Villa Olmo. Coprì inoltre il torrente Cosia con una strada a grande scorrimento, la cosiddetta "tangenziale", per cercare di liberare il centro dalla morsa del traffico.

Monumenti e luoghi d'interesse

  • Il Duomo di Como (costruito tra il XIV e il XVIII secolo il quale detiene il titolo di Cattedrale)
  • La Basilica di San Carpoforo, romanica
  • La Basilica di Sant'Abbondio (chiesa romanica con affreschi dell'XI secolo)
  • La Basilica di San Fedele, romanica
  • La Chiesa di Sant'Agostino che conserva la tela della Nascita di Maria del Morazzone
  • La Chiesa di San Giacomo
  • Il Santuario del Ss. Crocifisso
  • Il Broletto (municipio antico)
  • Villa Olmo
  • La sede del conservatorio cittadino, già Ospedale grande di sant'Anna, completato nel 1485
  • Il Tempio Voltiano (museo Alessandro Volta)
  • Il Palazzo Novocomum (o "Transatlantico"), opera del razionalismo italiano (di Giuseppe Terragni)
  • La Casa del Fascio, opera del razionalismo italiano (di Giuseppe Terragni)
  • Il Monumento ai caduti (di Giuseppe Terragni)
  • L'Asilo Sant'Elia, opera del razionalismo italiano (di Giuseppe Terragni)
  • Il Liceo ginnasio statale Alessandro Volta, fondato nel 1773 con sede nell'edificio neoclassico progettato da Simone Cantoni
  • Il Castel Baradello, medievale
  • Le Mura di Como, romane e medievali